Grossi cambiamenti a “L’ultima parola”! Prima di tutto, Paragone smette le bretelle (forse) e mette la giacca. In secondo luogo, il giornalista finalmente fa ciò che tutti aspettavano: fa l’anti Santoro!
Inizia la puntata criticando l’appuntamento del giorno prima di “Annozero”, accusando il collega di aver fatto sentire solo le dichiarazioni più convenienti degli operai della Fiat in fermento per la delicata situazione della fabbrica automobilistica. Paragone dice:Anche noi abbiamo messo le telecamere lì fuori, ma abbiamo anche ricavato dichiarazione molto diverse da quelle riportate da Santoro,
e le fa sentire. Un servizio illustra il caso di Termini Imerese e Pomigliano d’Arco. Scioperi Cgil, casse integrazioni, operai sui tetti delle fabbriche: la situazione è realmente calda, imminente a esplodere.
Gli altri ospiti della serata sono: Cacciari, sindaco di Venezia, Capezzone ,del Pdl, Cota , capo gruppo Lega Nord, Orlando, del Pd e collegato da Roma Cesa, dell’ Udc.Si affrontano le tematiche principali che caratterizzano la politica degli ultimi gironi: le elezioni regionali e le dimissioni del sindaco di Bologna Delbono, in seguito allo scandalo sexy. Si affronta soprattutto la situazione più spinosa delle amministrative, quella della Puglia. Vengono anche mostrate le interviste fatte al ministro Tremonti, a Di Pietro e al giornalista Facci.
Il dibattito politico è acceso, ma sempre nel segno del rispetto. Paragone riesce a dirigere il tutto con il sorriso e con tranquillità.Di venerdì in venerdì il programma compie costanti miglioramenti. O meglio, sembra aver trovato una propria identità. Paragone ha abbandonato quel’iniziale tentativo di originalità e si è messo su un binario più consueto al pubblico italiano, tanto nei modi quanto nei contenuti.
Soprattutto, a tratti ci si parla addosso, come si conviene ai salotti politici televisivi. Qui, i telespettatori possono finalmente riconoscere i propri rappresentanti della politica.
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