lunedì 5 aprile 2010

Aldo Grasso: Un Paragone scontato contro Santoro - Corriere della Sera

Si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Sassolino? Sembravano pietre, macigni. Gianluigi Paragone ha iniziato il suo talk irridendo Michele Santoro (che lo aveva chiamato «il povero Paragone»): nonostante le vostre trasmissioni di successo, la sinistra ha perso, come la mettiamo? Ve lo volete mettere in testa che ai numeri dell’audience non corrispondono quelli dei voti? Non avere capito che esiste una bella differenza tra la piazza virtuale e quella reale? (Raidue, venerdì, ore 23.05).

Terminato lo sfogo contro «i salotti radical chic e il fighettismo», Paragone ha dato la parola ai suoi ospiti: il ministro Luca Zaia, l’onnipresente Maurizio Belpietro, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, Leoluca Orlando, Francesco Storace.
Per una sera, Paragone ha camminato su una nuvoletta: ha irriso i programmi tv che prendevano in giro Umberto Bossi, ha riproposto vecchie campagne elettorali della Lega, ha continuamente sottolineato la differenza tra circo mediatico e radicamento sul territorio. Voleva persino difendere gli operai di Termini Imerese, con cui era collegato, ma ci sono state non poche incomprensioni tanto che è dovuto intervenire un vecchio democristiano come Orlando a far da paciere.

Chi vince (le elezioni) ha sempre ragione, ma se Paragone vuol migliorare «L’ultima parola» deve fare qualche sforzo in più, rendere il talk meno scontato e noioso. Stiamo parlando di come governare la popolarità, non di governo del popolo.

Aldo Grasso
04 aprile 2010(ultima modifica: 05 aprile 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Posted via web from L'Ultima Parola

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